SALVATORE PISANI
Conoscere l’arte della relazione
Intervistare un avvocato non è cosa che noi di Inkiostro facciamo abitualmente ma Salvatore Pisani è una persona speciale.
Lo abbiamo conosciuto in un momento di convivio per il magazine, presentato da amici comuni e, considerando l’austero settore in cui opera, siamo rimasti conquistati dalla sua affabilità e dal suo garbo.
Come ha deciso di diventare avvocato?
Provengo da un contesto familiare dove, tranne mio padre che è stato un dirigente d’azienda, sono tutti magistrati ed avvocati. Diciamo che ho masticato Diritto fin da ragazzino. E se vogliamo vedere il segno del destino sono nato in un quartiere di Napoli che si chiama Avvocata. A casa mi avrebbero fortemente voluto magistrato ma non ho ceduto.
Mi sono laureato in Legge, ho passato l’esame di Stato per l’avvocatura a Napoli dove la Scuola di Diritto è di prestigio internazionale. Ho fatto pratica forense in uno studio napoletano dove i due soci si occupavano di criminalità organizzata (come la Nuova Camorra Organizzata di Cutolo), reati associativi e terrorismo di matrice politica. Questo mi ha permesso di acquisire esperienza importante occupandomi degli ultimi processi in corso negli anni ‘90 riguardanti gli esponenti delle Brigate Rosse come Renato Curcio, Toni Negri e Oreste Scalzone di Autonomia Operaia.
Ricordo tantissime giornate passate nelle aule bunker, nelle carceri di Poggioreale a Napoli e all’Ucciardone a Palermo.
Per lavoro ho viaggiato molto in Europa, soprattutto in Francia dove in quegli anni il Presidente Mitterrand aveva vietato l’estrazione per reati politici concedendo asilo a molti terroristi.
Quando è approdato a Rimini?
Rimini è una città del cuore che mi ha adottato. La mia prima volta in Romagna risale al 1984 quando con gli amici napoletani avevamo deciso di andare a Montecarlo facendo tappa nella Riccione d’oro di quegli anni. La decisione è stata fatale perché lì ho conosciuto quella che poi è diventata mia moglie. Ho aperto il primo studio legale a Riccione nel ‘93, occupandomi dei primi procedimenti per criminalità organizzata come Romagna Pulita. Allora avevo 30 anni, ero il più giovane avvocato nominato in questi processi.
Anni dopo mi sono spostato a Rimini nell’attuale sede di Corso d’Augusto. Ho anche comprato casa qui nel centro storico dove ormai abito da 21 anni.
Ho anche un altro studio associato a Roma, diciamo che faccio un po’ il front man dei due studi.
Inizialmente, per circa 15 anni sono stato il fiduciario della SIAE di Rimini, ho lavorato anche per la Guardia Costiera e l’Arma dei Carabinieri.
Ho molti rapporti con la vicina Repubblica di San Marino dove sono presente in associazioni come San Marino-Italia, una organizzazione dove si interfacciano imprenditori e professionisti dei due Stati.
Qual è attualmente la sua materia?
Il reato finanziario è una materia che mi ha sempre appassionato. Da 17 anni mi occupo di diritto penale dell’economia e dell’impresa, diciamo che il mio core business sono i reati fallimentari, tributari e societari e la bancarotta fraudolenta.
Giro molto l’Italia soprattutto il nord dove in Lombardia (soprattutto Milano che è la capitale italiana del business) e anche in Veneto faccio consulenza preventiva in ambito penale e tributario a molte aziende. Un’azione molto importante che purtroppo nel nostro Paese è spesso valutata come costo superfluo perché l’atteggiamento comune è quello di occuparsene se e quando capita il problema. Quando avviene però sei già un pezzo avanti, se ricevi l’avviso di garanzia e vieni indagato, difenderti è molto più complesso.
Un impegno mostruoso. Anche se questo dimostra un talento particolare per la comunicazione ed una energia instancabile, cosa glielo fa fare?
Amo quello che faccio e mi piace lavorare in team avendo la fortuna di circondarmi di persone capaci e fidate con le quali c’è una bella sinergia. Da parte mia cerco sempre di essere credibile con i miei collaboratori e partner. Il riuscire a delegare con la sicurezza che stiamo operando al meglio mi permette di occuparmi di diverse cose.
Tra le cariche che ricopro, una alla quale tengo particolarmente è quella di Segretario e Consigliere Nazionale (con delega a rappresentarli anche in ambiti ministeriali), per il Comparto Professionisti di FIRAS-SPP, che è in pratica il sindacato dei responsabili della Sicurezza aziendale italiana.
La passione per la relazione mi vede come ospite o membro in diversi club nazionali, tra cui il Canova, un grandissimo circolo di business del quale fanno parte i più grandi imprenditori italiani.
Lei è anche molto coinvolto come Ambassador in BNI Italia, ci spiega cos’è e come funziona?
Sono molto orgoglioso di far parte di questa bellissima famiglia ormai da 8 anni.
BNI, acronimo di Business Network International, è la più grande e affermata organizzazione di business networking al mondo, fondata in California nel 1985 e presente oggi in 78 Paesi con una rete di 300mila iscritti nel mondo.
BNI fa economia sul territorio, opera nello scambio di referenze, fornisce a professionisti ed imprenditori un sistema di referral marketing strutturato che aiuta a generare referenze costruendo e condividendo connessioni di business. La sua filosofia si basa sull’idea e valore fondante, del “Givers Gain®” (chi dà, riceve). Creando nuove opportunità di business per gli altri, ogni membro potrà ricevere, a sua volta, nuove opportunità di business oltre al poter accedere ad una banca dati utilissima per ricercare professionalità. Il focus non è quello del service ma del business.
I membri iscritti al Capitolo (il gruppo di lavoro), ognuno con la sua specializzazione e non più di uno per settore, si incontrano ogni settimana per la riunione di Capitolo. A Rimini al BNI Stella Polare l’appuntamento è in presenza ogni lunedì sera alle 18 all’Hotel Mercure ARTIS per conoscersi, creare connessioni e opportunità di business.
E cosa succede in questi incontri?
Ognuno ha a disposizione 60 secondi per presentarsi e una volta ogni 6 mesi vengono messi a disposizione 10 minuti di tempo per esporre in maniera più approfondita la propria professione davanti a tantissimi imprenditori che rappresentano nuove occasioni di business. Poi chi è interessato può contattare un altro per un incontro one to one.
È un sistema dove imprenditori e professionisti si mettono a disposizione degli altri. Una situazione di marketing referenziale nella quale devi creare e ti deve venire riconosciuta autorevolezza. Questo, nel tempo, se sei stato credibile, ti ritorna e la tua figura professionale ne esce positivamente.
Quello che dici, come ti presenti, sono già un biglietto da visita e se poi non riesci a mantenere quello che dichiari o risulti un millantatore, vieni escluso dal sistema.
Una way of thinking molto americano che insegna a fare relazione. È altrettanto efficace anche in Italia?
Negli States si riuniscono al mattino alle 6 e poi vanno a fare il loro lavoro. In Italia si è adattato l’orario ai nostri ritmi ma il sistema è lo stesso.
Io faccio parte di questa associazione da 8 anni e posso dire che ha amplificato la mia reputazione professionale aprendomi molte strade. Insieme ad altri sono Ambassador per la regione Emilia-Romagna, vado e racconto la mia esperienza e i risultati che si possono raggiungere con il marketing referenziale.
Va detto che la relazione non è per tutti, la capacità di essere persuasivi e capaci nei confronti degli altri è una dote. A me piace farlo, mi viene naturale, forse grazie alla pratica di tanti anni nei tribunali. Lo consiglio a esponenti di tutte le professioni, a notai, ingegneri, architetti ma anche ai piccoli imprenditori, al parrucchiere o all’artigiano. Le migliori referenze spesso arrivano da persone lontanissime dal tuo settore, l’ho sperimentato personalmente. La maggior parte dei miei consulenti e partner sono tutti BNI o ex BNI, una appartenenza che funge da marchio di garanzia.
Quando ha un attimo di tempo libero dalla sua fittissima agenda, che fa?
Sono appassionato di golf, gioco da quando avevo 33 anni provenendo dal tennis agonistico. Oggi, dopo 20 anni di frequentazione del Golf Club di Verucchio, sono tesserato e socio fondatore del Golf Club San Marino.
É uno sport che mi piace tantissimo perché, oltre ad essere un grandissimo network per il business, insegna a vivere e a capire l’importanza delle azioni che si compiono.
In tanti anni, giocando piuttosto bene, ho avuto il piacere di giocare con grandi imprenditori come Paolo Barilla o Alessandro Benetton, sportivi importanti come Carlo Ancelotti e Marco Van Basten. Può sembrare un po’ folle ma la gente associa la capacità professionale a quella sportiva. Se sei un buon golfista, sarai anche un bravo professionista. E questo incrementa la relazione.
E in famiglia che ne pensano?
Come le ho detto, sono un uomo di costruzione e relazione, con un buon equilibrio per il quale devo ringraziare la famiglia che mi sostiene. E poi a casa siamo tutti gente competitiva che cerca di fare le cose al meglio.
Il mio matrimonio dura da 40 anni e ho due figlie belle toste di 23 e 26 anni. La più grande si è laureata in Legge, ma ha cambiato strada e oggi lavora nell’ambito del Digital Marketing a Milano dove segue la comunicazione di Porsche Italia. La seconda sta concludendo il percorso in Business and Economics all’università di Bologna e studia cinese, la lingua del futuro nel business.
Ultima domanda: nascere napoletano può essere un plus?
Direi proprio di sì. Nel Dna dei più veraci ci sono l’empatia, la simpatia ma anche la saggezza antica di un tessuto culturale molto importante che impone disciplina e rispetto per sé e verso gli altri.